Il progettista Sam Manuard: “Per Bona ho pensato una barca potente con un pozzetto comodo”

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Il progettista Sam Manuard: “Per Bona ho pensato una barca potente con un pozzetto comodo”

08 Giugno 2022

Il Mach 5, il progetto scelto da Alberto Bona per il suo IBSA Sailing into the Future. Together, sarà non solo nuovo, ovvero uscito dal cantiere pochi mesi prima del via: sarà soprattutto innovativo.

A raccontarlo è Sam Manuard, l’eclettico progettista, uno tra i più acclamati designer di scafi dedicati alla vela oceanica, dai piccoli Mini 650 ai grandi Imoca 60, passando appunto per i Class 40, noto per essere estremamente coraggioso e pronto a scelte innovative.

Alberto Bona e Sam Manuard si conoscono da ben prima di questo comune progetto: hanno passato ore assieme a discutere della stazza dei Mini 650, delle chiglie basculanti e di ogni centimetro di queste piccole barche. Da allora, hanno iniziato a confrontarsi e ragionare di forme e superfici, e quando è arrivato il momento di scegliere un progettista per IBSA Sailing into the Future. Together, Alberto non ha avuto dubbi: doveva essere Sam.

Quando si tratta di trovare le linee principali della barca – spiega Sam Manuard – capire ciò che sarà decisivo sia per le prestazioni sia per soddisfare al meglio le specifiche che mi vengono date, bisogna trovare le soluzioni più intelligenti per affrontare il problema. Mi piace creare progetti. Mi piacciono molto tutti gli scambi che abbiamo avuto per far partire questi progetti”.

Una mente aperta, eclettica: Sam è il progettista che non ti aspetti, con formazione da ingegnere geofisico, capace di scegliere il design navale per passione e perché, prima di tutto, è un navigatore con un DNA di marinaio: “C’è un aspetto legato al disegno, alle forme, ai volumi – racconta – che non si impara necessariamente sui libri o sui banchi di scuola. Costruire barche è qualcosa di pratico: toccare la materia, lavorare con i materiali. Passare il tempo sull’acqua aiuta anche a dare la giusta attenzione all’architettura navale”.

Con Alberto Bona c’è affinità: discutere, ragionare sulle prestazioni, comprendere le esigenze a tutto tondo. Il Cass 40 IBSA nasce da qui, da una profonda analisi congiunta: “Stiamo realizzando una barca potente, polivalente, veloce e soprattutto ottimizzata per questa regata. Con grande attenzione al confort a bordo, perché l’ergonomia in queste regate è fondamentale per dare la possibilità al velista di non stancarsi, di restare concentrati per mantenere la velocità. Il pozzetto è molto protetto dalle onde e dal vento. Alberto potrà concentrarsi sul mantenere la velocità, sull’attaccare gli avversari”.

Così il comfort, la possibilità di limitare al massimo il dispendio di energie, diventa una priorità, assieme alla performance, in particolare in andature di poppa: “Lo scafo è disegnato per aumentare le prestazioni in andature portanti, sia con vento forte che con poca aria. Ma abbiamo lavorato molto su timoni e chiglia. Non ci sarà un singolo elemento che farà la differenza, ma sarà la somma di tanti accorgimenti a creare la performance di questa barca”.

 

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