Alberto Bona e il suo team hanno completato la fase più emozionante della costruzione del Class40 IBSA: il pontage. Nei giorni scorsi, infatti, scafo e coperta sono stati uniti tra loro. La nuova imbarcazione, protagonista dei prossimi tre anni di avventure oceaniche e mediterranee, ora è, tecnicamente, una barca assemblata. Le parti strutturali sono diventate un tutt’uno, e i disegni e progetti hanno preso definitivamente forma. Già dalle immagini divulgate sono chiare le scelte progettuali: precisione, forza, imponenza per uno scafo che ora deve essere accessoriato e attrezzato, dentro e fuori.
“È stato un grande giorno – ha commentato Alberto Bona – il momento che attendevo da mesi. Lo scafo è stato presentato alla coperta, le due parti sono state incollate una all’altra. È una fase delicata e ha richiesto diverse prove e piccole correzioni prima di essere ultimata. A questo punto il composito e la costruzione sono finiti e si può cominciare a montare l’attrezzatura di coperta e l’elettronica”.
Per chi ha lavorato per mesi e mesi su progetti e render, vedere la barca assemblata è una grande emozione: “È entusiasmante finalmente poter girare intorno alla barca. – racconta ancora Bona – In un momento si sono materializzate e concretizzate tutte le scelte che abbiamo effettuato in questi mesi, tutte le strategie di progetto che abbiamo ideato, modificato, e poi realizzato. Mi riferisco in particolare alle linee di carena, che ora sono tutte lì, pronte a fornire un risultato, una performance, non appena scenderemo in mare”.
Le poche immagini rilasciate (ed è questione di tattica pre-regata) già fanno intravedere l’innovazione e il carattere agonistico dell’imbarcazione, disegnata per avere un ruolo nella storia dell’innovazione dei Class40 e fare la differenza.