Glossario della vela

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Glossario della vela

03 Giugno 2022

Come ogni sport e attività, la vela ha un proprio linguaggio tecnico. Forse più di altre attività, la vela e in generale lo yachting hanno portato all’estremo le proprie etichette, modi di dire ed elementi peculiari. Di seguito vi proponiamo un breve glossario che ha l’obiettivo di semplificare e rendere più familiari alcuni concetti, senza la pretesa – per ora – di entrare nel gergo tecnico o di esplorare le specificità del settore (ci perdoneranno i puristi e gli esperti di vela!).

 

Regata

È la competizione velica, il match. Ne esistono di tanti tipi, ma tutti rispondono a una antica leggenda, risalente al 1861, quando l’Inghilterra perse la Coppa America e, alla domanda della Regina Vittoria su chi fosse arrivato secondo, la risposta entrò nella storia: “Non c’è secondo, Maestà”. Al di là del risultato, esistono numerosi format. IBSA, con Alberto Bona, sarà impegnata in una regata oceanica in solitario senza tappe, ovvero la traversata dell’Atlantico: non ci si può fermare, in barca c’è un unico velista.

 

Class40

È la barca scelta per questa sfida, caratterizzata da una “box rule”. Le barche sono “piuttosto simili tra loro”, poiché esiste una serie di regole che ne definisce le principali caratteristiche. Nel rispetto di queste regole, vi è tuttavia la libertà di creare miglioramenti e soluzioni personalizzate. Il Class 40 è il tipo di classe che mette maggiormente in evidenza il talento del velista e del team progettuale, “calmierando” il ruolo delle variabili esterne, come il budget a disposizione e l’utilizzo di materiali particolarmente innovativi.

 

Partenza

La partenza di una regata avviene in un determinato momento definito dal regolamento, lungo una linea immaginaria che unisce due estremi, normalmente indicati da boe e/o imbarcazioni giuria. Nel nostro caso, la partenza di IBSA è prevista il 6 novembre alle 12 in occasione della Route du Rhum.

 

Poppa e prua, mure a dritta e mure a sinistra

Sono gli elementi base per orientarsi nella descrizione di un’imbarcazione. La prua è la parte anteriore, la poppa è quella posteriore. Mure a dritta o a sinistra invece sono concetti relativi: indicano, quando la barca naviga a vela, da che lato della barca “batte” il vento. Le barche che navigano mure a dritta – ovvero espongono al vento il “lato destro” (e quindi, andando contro vento, hanno le vele sul lato sinistro della barca) – hanno normalmente la precedenza nella navigazione rispetto a quelle che vengono dalla direzione opposta.

 

Issare e ammainare, lascare e cazzare

Sono i verbi relativi alle vele: farle salire o toglierle, lascarle (e quindi offrire al vento una maggiore superficie velica) o cazzarle (renderle più rigide e meno esposte al vento). Queste ultime due azioni sono collegate alla portanza della vela, ovvero corrispondono a “premere sull’acceleratore” o viceversa, a seconda delle andature.

 

Bolina, poppa, traverso

Sono le tre principali andature della vela: poiché l’imbarcazione non può andare contro vento, quando vuole risalire il vento procede per bordi, creando un angolo con la direzione del vento. Tanto più piccolo è l’angolo, tanto più efficace è la bolina, ma andrà anche più lenta di una che si trova in andatura più larga perché espone al vento meno superficie. Traverso è un’andatura in cui il vento risulta ortogonale alla barca, ovvero chi naviga lo sente di lato, lungo la fiancata. Poppa è l’andatura in cui la barca procede nella direzione del vento, e può issare vele più “grasse”, con maggiore superficie. Se ben gestita, è l’andatura più veloce e quella a cui i navigatori ambiscono, meteo permettendo. Non esistono solo tre andature, ma una infinita gradazione tra queste. L’abilità consiste proprio nell’interpretare al meglio l’andatura in cui ci si trova rispetto al vento e utilizzare le giuste vele per raggiungere la massima velocità possibile.

 

Orzare, poggiare, virare, strambare 

Sono i verbi “di direzione” nella vela. In mare non si va “avanti” o “indietro”, ma ogni direzione è sempre relativa alla direzione del vento. Orzare significa muovere il timone affinché la barca si avvicini alla direzione del vento, fino ad arrivare all’andatura di bolina. Poggiare è il contrario: “allontana” la barca dal vento, portandola fino a un’andatura di poppa. Quando si vuole cambiare direzione, “svoltando” (quindi spostandosi di 90 gradi rispetto al vento), è necessario orzare se la manovra richiede di trovarsi per un momento controvento, o si deve strambare se – viceversa – il passaggio avviene trovandosi in piena poppa. In entrambi i casi, le manovre richiedono il passaggio delle vele da un “lato” (mura) all’altro della barca. È esattamente a metà di entrambe le manovre che è obbligatorio abbassare la testa per non essere centrati dal boma.

 

Albero, boma, tangone, bompresso

Sono le parti in metallo (acciaio o carbonio, a seconda dei tipi di barche) necessarie a sostenere le vele e mantenerle nella forma migliore per esercitare la spinta propulsiva. Sono elementi che vengono molto sollecitati, e la loro resistenza è strategica, perché difficilmente sono riparabili in navigazione. Il boma è agganciato a 90 gradi all’albero e corre parallelo alla barca: serve a tesare la randa, la vela principale che garantisce stabilità e propulsione. A prua, quando si naviga di bolina, si utilizza il fiocco (o genoa). In andatura di poppa si aggiunge (o si sostituisce) il genoa con lo spinnaker (simmetrico) o in gennaker (asimmetrico): sono vele grasse che espongono molta superficie al vento e permettono di navigare ad alte velocità. Tangone e bompresso sono attrezzature che servono per tendere bene queste vele di prua e tenerle gonfie.

 

Chiglia, timone 

Sono le parti “sommerse” della barca. La chiglia sposta in basso il baricentro della barca e ne garantisce la stabilità; quando si rompe, la barca si rovescia. Il timone serve a dare alla barca la direzione; quando si rompe, la barca va alla deriva, ovvero non governa più.

 

Rotta 

La rotta è la navigazione che un’imbarcazione percorre, la direzione che ha intrapreso e intraprenderà. Nelle regate, è il miglior compromesso tra il punto di arrivo e la direzione del vento: si può percorrere più strada e andare più veloci con il vento a favore, o percorrere meno strada avendo il vento meno favorevole. La vittoria dipende dal miglior compromesso che si riesce a trovare dal punto di vista tattico. Le previsioni meteo giocano ovviamente un ruolo centrale nelle scelte della rotta.

 

Ufo 

Sono oggetti non identificati, ma non arrivano dallo spazio: stanno a pelo d’acqua o sono semi galleggianti (ufo = unidentified floating objects). Si tratta di reti, container abbandonati, plastiche o pezzi di legno, oggetti che se collidono con una barca lanciata in navigazione possono procurare seri danni, fino all’affondamento. Sono i principali nemici dei navigatori oceanici.

 

 

 

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