TRANSAT JACQUES VABRE | DAY 1

29 Ottobre 2023

Alle 13.41 di domenica 29 ottobre è partita la Transat Jacques Vabre più difficile di sempre. Il Class40 IBSA taglia la linea di partenza di bolina, con onda a due metri e vento da Sud-Ovest con raffiche a 40 nodi, ma è solo un antipasto di cosa Alberto Bona e Pablo Santurde del Arco troveranno già nella Manica e subito dopo, diretti verso Lorient. Sarà una tappa breve ma intensa, di circa 300 miglia, in questa Transat Jacques Vabre rivoluzionata, in cui  – decisione del mattino  – gli Ultim sono partiti lungo la rotta prevista fino in Martinica, Class40 e Ocean Fifty navigheranno fino al primo sicuro porto bretone per poi fermarsi. Gli Imoca, invece, per il momento sono rimasti in porto a Le Havre, perché nessun approdo lungo la rotta avrebbe avuto spazio per accoglierli e proteggerli durante la tempesta in arrivo nei prossimi giorni.

Il via vede il Class40 IBSA nel gruppo sopravvento, quarto alla boa sotto costa, posta di fronte al faro di Le Heve, dove centinaia di persone hanno sfidato le raffiche per vedere le barche passare la boa di disimpegno. Sopra la falesia che protegge la spiaggia di Le Havre, i poliziotti a cavallo controllano che le persone non si sporgano oltre la roccia mentre guardando le barche dagli spalti di uno stadio naturale sferzato dalle raffiche. Tutti gli occhi al mare, per vedere, sotto costa, solo i Class40 lottare di bolina: per le altre classi, gli Ultim e gli Ocean Fifty, niente bolina stretta e partenza dritta verso il Golfo di Biscaglia. Alberto Bona – randa ridotta e il fiocco più piccolo – parte bene, nel gruppo sopravvento, orza il più possibile per tenersi alto sulla boa ed evitare di avvicinarsi troppo a terra. Gira in quarta posizione il disimpegno, vira e inizia la sua corsa verso Lorient, sempre nel gruppo di testa.

Ma torniamo all’alba di domenica. Alle 7.30 tutti gli equipaggi sono schierati lungo la banchina. Alle 8 l’organizzazione annuncia l’ennesima modifica dettata dalla “tempesta innavigabile” che da martedì si abbatterà su Francia e Inghilterra. Gli Imoca staranno a terra fino a nuovo ordine, e Giancarlo Pedote ne approfitta per andare a salutare tutti gli italiani della Class40 in partenza, un gesto che concretizza ancora di più solidarietà e rispetto di questa onda italiana nella vela oceanica.

I Class40 prendono il posto degli Imoca nella lunga procedura di uscita dal porto. Il Class40 IBSA molla gli ormeggi alle 9.01. Abbracci e baci, le cime restano a terra, si esce sotto la pioggia dal bacino. La colonna sonora sono gli applausi, con tutti che applaudono tutti, perché qui si celebra non il singolo velista, ma il coraggio di andar per mare, lo spirito di avventura, la sfida. C’è la cornamusa, in sottofondo: quella che, immancabile, marca i momenti importanti delle regate oceaniche.

Poi la seconda chiusa si apre, ed è il mare aperto; come accade in Normandia quasi ogni giorno, la pioggia diventa sole e il vento aumenta, gonfiando le onde. È ora di lasciare la protezione dell’ultima diga: ora si fa sul serio, è cominciata la più importante e dura regata della stagione. La prima tappa è breve, ma correre veloci è adesso imperativo, sia per tenere il più basso possibile il tempo, sia per evitare di trovarsi in Biscaglia con il fronte in arrivo.

Ultimi aggiornamenti

Ultime news