Una battaglia diversa, non in mezzo all’oceano come era previsto, ma a terra, agli ormeggi. A quattro giorni dalla partenza della Transat Jacques Vabre, solo la classe Ultim si trova dove dovrebbe essere, ovvero in mezzo all’Oceano Atlantico, nei pressi delle Canarie, con prua al traguardo della Martinica. Le altre tre categorie, compresa la Class40, si trovano a competere sì, ma non tra velisti in mezzo al mare, bensì all’ormeggio contro una tempesta di rare proporzioni.
Ciaran, come è stata battezzata la grande perturbazione con onde fino a 13 metri e venti fuori scala per la navigazione, si è abbattuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre in Biscaglia, nella Manica, nel Nord della Francia e nel Regno Unito. I velisti hanno passato la notte svegli a controllare in tempo reale l’evolversi della perturbazione e le condizioni di barche e ormeggi.
A Le Havre l’organizzazione della Transat Jacques Vabre ha smantellato in fretta e furia il villaggio, spostato tutti gli Imoca ormeggiandoli all’inglese – lungo un fianco – posizionando addirittura dei camion in posizioni strategiche, a protezione delle barche e delle attrezzature. A Lorient, dove si trova il Class40 IBSA insieme a tutti gli avversari di classe e agli Ocean Fifty, sono stati rinforzati gli ormeggi e ingaggiate numerose persone a supporto delle imbarcazioni.
La direzione di regata ha fatto sapere ieri che la partenza dei Class40 e degli Ocean Fifty potrà essere data a partire da lunedì, mentre pare ci sia una finestra utile per gli Imoca per la giornata di domenica. Ancora almeno due giornate intere, quindi, in cui gli equipaggi avranno il compito di proteggere le proprie imbarcazioni, guardare la Natura sfogarsi con un meteo estremamente raro anche per il Nord dell’Europa, e al tempo stesso prepararsi per la prossima partenza.
Si attendono ancora novità sul percorso, poiché l’organizzazione potrebbe posizionare un waypoint per far sì che i team debbano scegliere la loro rotta all’interno di una fascia definita di oceano, evitando così di andare troppo a Nord ed esporsi di nuovo a condizioni meteo critiche. La soluzione lascia intravedere una sorta di “taglio” del percorso a Sud: potrebbe concretizzarsi, infatti, per recuperare il tempo fin qui “perduto”, l’ipotesi di annullamento del cancello che obbligava i Class40 a seguire la rotta a Sud passando per Capo Verde.