Le Azzorre sono ormai vicine e l’ultima perturbazione, la terza, è passata. Alberto Bona sta completando il giorno 6 della Route du Rhum a nove nodi di velocità, prua a Sud-Ovest con vento che non supera i dieci nodi e arriva al traverso. Al rilevamento delle 7 è nono, a 66 miglia dal primo: le Azzorre alla fine si passano in mezzo, a Est di Terciera, mantenendo una posizione un po’ più bassa rispetto ai velisti che lo precedono.
Tutto bene a bordo al momento: finalmente la bolina potrebbe essere finita, anche se gli Alisei non hanno ancora spalancato la porta e la tattica diventa difficile, perché bisogna riprogrammarsi: occorre navigare veloci, analizzare nuovamente tutto il meteo, trovare una nuova strategia e una rotta corretta perché adesso inizia la seconda parte della regata e bisogna mettersi in andatura larga prima possibile e far correre la barca.
L’attenzione del grande pubblico si sposta in questi giorni anche su altri elementi della gara, ad esempio i grandi Ultim domani avvisteranno Guadalupa: Charles Caudelier e il suo Maxi Edmond de Rothschild vedrà l’isola mercoledì mattina e si appresterà a circumnavigarla, probabilmente di notte; qualche preoccupazione anche per la flotta decimata, in particolare tra gli Imoca (ieri anche un affondamento a seguito di un incendio a bordo, fortunatamente il velista è salvo) e i Class40, la categoria che fin qui ha pagato il pedaggio più alto, perché incappata in più perturbazioni e con maggiore veemenza: da 55 partiti una quarantina ancora regatano, gli altri oramai sono al sicuro o stanno raggiungendo con avarie varie i porti. Alberto Bona è ancorato ai dieci: maturo, focalizzato, certamente stanco, è un leone che attacca metro su metro.