A Saint-Malo la perturbazione attesa sta facendo il suo corso, e mentre nel Sud dell’Europa c’è ancora il sole, la depressione impegna il Nord facendo scaturire l’energia accumulata da mari molto più caldi della media stagionale. Ora è proprio evidente che partire domenica sarebbe stata una follia: con 20-25 nodi di vento da ovest sarebbe stata possibile, ma gli ultimi bollettini meteo a 48 ore hanno mostrato in realtà condizioni molto più difficili in concomitanza con le prime ore della regata. Un fronte freddo molto attivo con venti medi di circa 40 nodi e raffiche vicino ai 60 è accompagnato da una mareggiata fino a sette metri creata dalla tempesta tropicale Martin. È soprattutto la tempistica del fenomeno che sta rendendo la situazione critica e che non avrebbe lasciato alcuna possibile rotta alternativa per fuggire verso sud e mettersi in salvo.
Oggi il nastro va riavvolto, e siamo nuovamente a -2 dalla partenza. Villaggio chiuso ieri pomeriggio come da programma, funziona la sala stampa con solo una parte dei giornalisti rimasti in loco: per i velisti c’è molto più tempo per concentrarsi e prepararsi. Ieri Alberto si è preso una giornata di pausa: ricaricare le pile si rivelerà importante.
La scelta di ritardare il via è stata perfetta, perché mercoledì alle 14.15 sarà partenza e regata vera, non sopravvivenza. 25 nodi di bolina: quanto basta per rendere subito energica la prova, e una direzione più “larga” rispetto al vento, meno estrema. E poi, lui: il ciclone delle Azzorre, quello che ci permetterà di correre in andatura di poppa: il ciclone si sta riformando, ricompattando, ed è una buonissima notizia, perché si tratta di passare veloci Biscaglia, spostarsi a Sud, agganciarlo.
Insomma, siamo di nuovo “on track”, a parlare di strategia e velocità, e non di porti in cui ripararsi!