Un giorno di pausa, uno di riprogrammazione e oggi è già, nuovamente, vigilia. Stamani l’auditorium del porto di Saint-Malo ospita il briefing meteo in vista della partenza, e i toni saranno molto più rilassati del briefing di sabato scorso.
“Ci sarà da bolinare per superare la punta della Bretagna e uscire dalla Manica” – spiega Alberto – “Poi al largo del Golfo di Biscaglia, avremo un fronte da attraversare, e questa sarà una fase impegnativa ma gestibile. Da capire poi se ci sarà un secondo fronte da passare, o se riusciremo ad agganciare il vento da NW prima dell’anticiclone delle Azzorre. Quello che i modelli mostrano è che l’alta pressione sta riprendendo vigore, e questo potrà mettere a disposizione alisei potenti nella seconda parte del percorso. Dopo 4 o 5 giorni, sarà forse possibile trovarsi di poppa per una discesa veloce: se tutto questo verrà confermato, e non si formerà una depressione extra tropicale come indicato da alcuni modelli di previsioni e che cambierebbe tutto, potremmo correre una Route du Rhum rapida e divertente”.
Si parla già di possibile record di percorrenza almeno per quanto riguarda gli Ultim 32/23, i trimarani giganti. Chi ha segnato il record precedente, Francis Joyon, classe 1956, è presente al via, sempre con il suo trimarano Idec: è uno dei navigatori solitari più esperti e rispettati: rughe che solcano il volto, gli occhi due fessure. Il suo obiettivo è ripetere l’exploit del 2018, scendere sotto i 7 giorni e 14 ore di navigazione per le 3600 miglia che lo separano da Guadalupa. L’obiettivo, insomma, è di finire nella storia, e mettere le proprie mani nel bronzo lungo il viale dei record, perché qui la passeggiata della fama è dedicata tutta ai velisti.
E per i Class40? Il record di percorrenza appartiene al francese Yoann Richomme su che nel 2018 navigò in 16 giorni, 3 ore, 22 minuti e 44 secondi, con una media di 9,14 nodi di velocità compiendo in reale (in barca non si va dritti, e le 3.600 miglia sono teoriche) 4309 miglia.
È plausibile, visto vento e direzione previsti, che quest’anno si possa ambire a scendere ancora sul fronte del tempo di percorrenza, considerando anche la tecnologia delle nuove barche al via, e la prua a scow che in andature di poppa dovrebbe renderle sensibilmente più veloci.
Fin qui la teoria, ma oggi è giornata di pratica: nuove scelte per quanto riguarda le vele, il briefing meteo, e le ultime preparazioni, il setting della sveglia per portare le barche fuori dalla chiusa, in una inedita calma e non con il caos, il pubblico e gli appuntamenti “mondani” indotti dalla grande festa, quella sì non riprogrammata e non riprogrammabile a Saint Malo.